Mastopessi con o senza impianto di protesi
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Con l’intervento di mastopessi si va a sollevare un seno “ptosico” ovvero sceso e svuotato, che presenta perdita di tonicità della ghiandola mammaria e della pelle. La ptosi mammaria può verificarsi dopo allattamenti oppure in seguito ad un importante dimagrimento, o banalmente in seguito ad invecchiamento.
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In caso di ghiandola ben rappresentata è indicata la mastopessi “classica”, ovvero un liting del seno effettuato utilizzando solo i tessuti già presenti. Nel caso vi sia uno svuotamento importante della mammella invece, si ricorre alla mastopessi associata all’impianto di protesi dato che è necessario provvedere al sollevamento del seno ed al ripristino del volume.
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Ci sono molti approcci per eseguire questo intervento in relazione alle condizioni di partenza della paziente: più il seno è ptosico e più sarà necessario rimodellare per restituire una forma ed un volume adeguati. Si può optare per una cicatrice a “T invertita” in cui ci saranno incisioni a livello dell’areola, del solco inframammario e una verticale che le congiunge, oppure se il sollevamento del seno è minore può essere sufficiente solamente una cicatrice intorno all’areola.
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Dal giorno dopo l’intervento viene chiesto alle pazienti di indossare un reggiseno elasticizzato, contenitivo e privo di ferretto per circa 1 mese. E’ consigliata una settimana di riposo, limitando per una decina di giorni l’uso delle braccia. I punti di sutura verranno rimossi tra i 10 e 14 giorni dall’intervento.